Enrica Ceccarini
BONNIE E BAMBOO: UN GIOCO DI SQUADRA
Questi sono Bamboo e Bonnie: sono due fratelli di 3 anni, fisicamente quasi identici ma che non potrebbero essere più diversi come personalità e indole. Nonostante abbiano vissuto insieme mille peripezie, Bamboo è un maschio adulto equilibrato, estroverso e con il sorriso facile, mentre Bonnie si presenta come l'esatto opposto: ipersensibile, un po' allarmista e delicatamente chiusa nel suo guscio di osservazioni, riflessioni e dubbi verso il mondo che la circonda.
Entrambi sono stati trovati piccolissimi in un cassonetto dell'immondizia nel sud Italia e per i primi 4 mesi di vita sono stati spostati da uno stallo casalingo all'altro.
Questo ha impedito a entrambi di sviluppare un approccio equilibrato ai cambiamenti ambientali e agli stimoli esterni di varia natura, dal momento che durante il loro periodo sensibile non hanno avuto nessuna certezza, nessuna base sicura e nessun riferimento stabile a cui aggrapparsi per crescere serenamente. Il loro ultimo stallo era la casa di un ragazzo gentile che quando ha saputo che c'era una richiesta di adozione per uno solo dei due, ha deciso di non separarli e li ha tenuti con sé entrambi. Quindi Bonnie e Bamboo sono cresciuti insieme. Sempre insieme. Uscivano insieme, giocavano insieme, incontravano altri cani insieme: dove era uno era anche l'altra e viceversa. Quando ci siamo conosciuti (4 mesi fa') erano entrambi adulti e avevano sviluppato una strategia di approccio al mondo che si basava sulla trasformazione delle debolezze dell'una nei punti di forza dell'altro: se Bonnie dava l'allarme uno strano rumore, o la presenza di un altro cane, o una persona in avvicinamento, il fratello Bamboo si sentiva in dovere di andare a gestire la situazione a modo suo. E non sempre il suo modo era diplomatico. Da questa stretta relazione il loro umano era praticamente escluso: dal loro punto di vista, Bonnie e Bamboo erano una squadra.
Insieme avevano affrontato la solitudine, la fame e la deprivazione: aggrapparsi uno alla presenza dell'altra era la sola modalità di sopravvivenza e adattamento che conoscessero, e in essa non c'era spazio per un riferimento umano.
Il loro amore fraterno era diventato piano piano una specie di soffocante trappola emotiva dentro la quale Bonnie non sarebbe mai riuscita ad affrontare le sue paure e Bamboo si sarebbe sempre più caricato di responsabilità, perdendo gradualmente la spensieratezza e la sua caratteristica capacità di ridere in faccia ai problemi. Per fortuna il loro umano si è accorto di questo squilibrio e ha deciso di aiutarli. Così abbiamo lavorato insieme sulla costruzione di un solidi rapporto di fiducia tra lui e Bonnie, utilizzando inizialmente il gioco e poi l'apprendimento emozionale come strumenti per allenare l'autonomia di pensiero di Bonnie e la sua capacità di compiere delle scelte indipendenti. Abbiamo lavorato separatamente con entrambi sulla gestione del guinzaglio in passeggiata, applicando una tecnica che facesse sentire Bonnie più sicura accanto a Roberto e Bamboo meno responsabilizzato. Infine abbiamo potenziato il richiamo e fatto esperienze individuali di socializzazione guidata. Insomma, con grande impegno, ascolto e pazienza, Roberto è riuscito a ritagliarsi il ruolo "capitano" all'interno della relazione con i suoi cani e a diventare per loro una fonte di certezze e una base sicura. Oggi Bonnie, Bamboo e Roberto possono camminare tutti insieme, con o senza guinzaglio, senza preoccuparsi troppo di cose come joggers, biciclette, bambini, automobili o altri cani, mettendo in atto le regole per un perfetto gioco di squadra. Oggi due cani e un umano riescono a muoversi come un solo animale con 10 zampe, due code e un grande sorriso gentile.
