Enrica Ceccarini
LA PASSEGGIATA IN CITTà
Aggiornamento: 23 set 2018
Come viverla serenamente
Per il vostro cane la passeggiata urbana è un' avventura impegnativa piena di controsensi, situazioni assurde e malintesi!
Spesso con il nostro cane diamo per scontate tante cose, pensando che per lui siano naturali e che dovrebbe sapersi comportare automaticamente bene in certe situazioni che, dal punto di vista del cane, invece, di naturale non hanno niente. La passeggiata in centro città e una di queste. Dite la verità: quante volte vi siete vergognati del comportamento del vostro cane mentre eravate a fare un giro in centro per negozi o a fare la spesa al mercato? Così tante, ci scommetto, che avete deciso di non portarlo più... In realtà non avete un cane "maleducato" o "ingestibile". Andare in centro è come un gioco di squadra con tante prove di abilità, solo che a lui nessuno ha spiegato bene il regolamento! Per il vostro cane la passeggiata urbana è un' avventura impegnativa piena di controsensi, situazioni assurde e malintesi! Se potesse parlarvi scoprireste che pensa cose del tipo: "Davvero quel tizio in tuta arancione che ci correva incontro ansimando sul marciapiede non ce l'aveva con noi??" Oppure: "Sul serio quella signora che si è avvicinata con le braccia allargate e ha tentato di mettermi una mano spaventosamente ingioiellata sulla testa non voleva aggredirmi?!?! Aveva anche un profumo orribile..." O anche: "Ma quindi tu dici che quel bambino paffuto che correva avanti e indietro urlando come un topolino e sventolando la focaccia con la mano non voleva giocare a rincorrersi con me eh...? Dici davvero...?" E altre cose di questo tipo. Insomma, è inutile girarci intorno: la città per i cani è una situazione profondamente innaturale. Anche per quelli abituati a vivere in appartamento in centro. Soprattutto perché anche noi nei contesti urbani veniamo inconsciamente sospinti a comportarci come la società si aspetta: avvertiamo la pressione sociale che proviene dai nostri indaffarati, frenetici e distratti simili e siamo portati ad accelerare a nostra volta. Così ci trasformiamo in compagni di avventura tutt'altro che simpatici e -presi dalla frenesia della city- non permettiamo al nostro cane di annusare, osservare, esplorare a sufficienza quella valanga di stimoli dalla quale veniamo nostro malgrado entrambi inondati. E così, tra attraversamenti pedonali regolati da semafori che durano troppo poco, clacson implacabili che ci urlano di accelerare il passo e pedoni che ci "tamponano" sul marciapiede se ci fermiamo ad aspettare che il nostro cane abbia terminato un'annusata importante (che poi chissà perché gli odori veramente importanti si trovano sempre dove è un casino fermarsi...), lasciamo il nostro cane emotivamente da solo. E il disagio di essere un cane in un mondo di umani si trasforma in comportamenti scorretti dettati da stress, ansie e paure. Quello che dovremmo ricordarci invece è che l'intesa cane-umano si costruisce poco a poco, esperienza dopo esperienza, aumentando gradualmente la durata della passeggiata e il suo livello di difficoltà. Il "trucco" è sempre lo stesso: rimanere presenti, cercare di capire dal comportamento del nostro cane quali possano essere le sue emozioni (paura, disagio, sorpresa, panico etc...) ed essere accoglienti con esse. Incominciate con l'ascoltare gli stati d'animo del vostro cane mentre camminate insieme, come se il guinzaglio fosse una specie di "cordone emozionale" che unisce il suo sentire al vostro. Vi stupirete scoprendo quanto, in questo modo, anche lui comincerà ad ascoltare voi.
