Enrica Ceccarini
CHI SEI VERAMENTE?
Nell'arco della nostra esistenza affrontiamo tanti momenti di crisi. Momenti in cui ci si accorge che è necessario capovolgere tutto -anche ciò che abbiamo faticosamente imparato e sperimentato sulla nostra pelle, soprattutto quello- per evolverci. Per andare avanti. Per andare più in profondità.
Credo che il periodo evolutivo che stiamo vivendo sia uno di quei momenti.
Le vibrazioni stanno cambiando.
Umani e animali si incontrano sempre più spesso su sentieri inesplorati e personali.
Tantissimi umani che stanno percorrendo questi sentieri, si stanno rendendo conto che la scienza, a volte, non ha proprio le scarpe adatte per arrampicarsi in certi percorsi.
Nel caso specifico del settore cinofilo, tante persone si stanno finalmente accorgendo che ella -la scienza, per come la conosciamo- non ha più tutte le risposte.
Perché ad esempio: come abbiamo fatto a pensare che la massima aspirazione di un cane fosse quella di sentirsi dire "BRAVO!" da un essere umano?
Ma perché? Da dove abbiamo tirato fuori questa assurda lettura della mente di qualcun altro?
Con i cani "di marca", quelli comprati a 60 o 90 giorni dagli allevamenti (e oltretutto non di tutte le razze!) poteva forse essere vero. O quantomeno funzionare. Previo corretto condizionamento nel periodo sensibile dell'apprendimento. In pratica: tu, cucciolo, fai cose e io ti dico se sono giuste o sbagliate. E poi, in base alla tua capacità di compiacermi, ti regalo un bocconcino ogni volta che fai la cosa giusta PER ME, così ti insegno anche cosa desiderare. Cioè il bocconcino e la mia approvazione.
Ok. Brividi, ma ok.
Ma gli altri? I cani "veri" (quelli, ad esempio, che sono sopravvissuti ad anni di prigionia in una cella di isolamento, o quelli che un tempo sono stati cani di famiglia e poi, da un giorno all'altro, hanno dovuto trovare il modo di cavarsela da soli per strada, o al contrario quelli che -nati liberi- vivevano beatamente e da sempre per strada e sono stati infilati a forza in una famiglia che non li capisce, o ancora quelli che hanno subìto gli abusi più aberranti che si possano immaginare e che più di una volta hanno desiderato solo morire), che cosa ne pensano del nostro "BRAVO"? Che cosa rappresenta per loro la nostra approvazione?
Eppure tanto abbiamo detto e tanto abbiamo fatto che alla fine ci siamo quasi riusciti: abbiamo omologato centinaia di soggetti alle nostre richieste. Li abbiamo progressivamente resi incapaci di usare la loro meravigliosa mente, abbiamo totalmente appiattito ogni loro desiderio e li abbiamo spinti a trasformarsi in soldatini ciechi, sordi e insensibili a qualunque emozione che non non sia tra quelle che fanno comodo a noi, i loro "padroni".
Per fortuna le vibrazioni stanno cambiando, le coscienze si stanno espandendo e il nostro Ego umano (che me lo immagino lì nell'angolo della nostra mente, tremante e spaventato, poverino, da questa vertiginosa e dilagante nuova consapevolezza) pian piano si sta facendo da parte.
Davvero vogliamo continuare a pensare che un pezzetto di wurstel appaghi i cani che vivono con noi più del sentirsi liberi di vivere la propria vita e fare le proprie scelte?
Davvero vogliamo insistere nel propinare ai cani una strattonata col collare a strozzo, nell'insensato e maldestro tentativo di farci ascoltare?
Davvero vogliamo, ancora e ancora e ancora, voltarci dall'altra parte e far finta di non vedere chi sono loro, veramente?
No. Vero? No. O almeno, io no, grazie. Ho smesso.
Mi tiro fuori da questo gioco. Mi siedo in un angolo e mi metto ad osservare. Sono pronta (e sento che non sono la sola) a rimettere daccapo tutto in discussione. Pronta a capovolgere e stavolgere ancora una volta tutto ciò che mi è stato insegnato.
In foto: i cani "veri" Micky, Trilly, Jago e Lilly + Pimpa.
