Enrica Ceccarini
PERCHÉ AI CANI PIACE ANDARE A CACCIA DI SCHIFEZZE INSIEME?
Attraverso l'espressione di meccanismi di caccia e attraverso il consumo di ciò che si è "predato" (o trovato per terra, o dissotterrato) si creano alleanze, si stabiliscono limiti, si consolidano regole sociali e si costruisce un fitto tessuto di rapporti.
In questo tessuto, la chiarezza e la conoscenza di se stessi (e degli altri) sono le fondamenta solide del gruppo sociale.
Tutti i legami che si vanno a creare tra gli individui e tutte le attività che vengono svolte nel quotidiano insieme hanno come base la conoscenza di se stessi, delle proprie capacità e dei propri limiti.
E qual è la palestra migliore per imparare a conoscersi se non una bella scorribanda sulla spiaggia o nel bosco, alla ricerca di carcasse, teste di pesce e vecchie ossa?
Così si definisce chi ha il naso migliore. Chi è il più paziente. Chi ha più esperienza. Chi tende a usare la prepotenza per ottenere più vantaggi e chi invece usa l'astuzia.
Così si impara la calma. Si impara a cedere il proprio posto o a mantenerlo. Si impara a rispettare la zona personale di ogni individuo e a stabilire delle aree di confine.
Si impara a gestire la frustrazione e a regolare lo stress.
Attraverso la masticazione e il consumo di prodotti animali dalla forma irregolare (non le finte ossa in pelle di bufalo, per favore!) e dalle consistenze variabili si impara la pazienza e anche a non ottenere tutto e subito, ma che si può sempre migliorare la tecnica.

E così masticare insieme torna ad essere un momento sociale, dove si esercita la possessività (che no, non è necessariamente una cosa negativa), si allena il rispetto e si consolida il proprio ruolo all'interno del gruppo senza bisogno di scontrarsi.
Insomma, voi spendete stipendi interi in buon cibo e prodotti biologici e ai vostri cani piace andare "a caccia" insieme alla ricerca di pestilenziali schifezze.
Certo.
Tutto normale.
Perché questa attività è per loro una vera e propria cerimonia sociale, dove il fine alimentare è solo secondario.
Enrica Ceccarini