Enrica Ceccarini
Pina: così come sei.
Aggiornamento: 4 mag 2019
Lei è Pina -per gli amici Pinona- incrocio Cane da Pastore dell'Anatolia di quasi due anni e mezzo.

Per chi non conoscesse questa tipologia di cane, mi permetto di specificare che si tratta di una delle razze più antiche utilizzate per la guardianìa: nata per sorvegliare e proteggere le greggi dei pastori turchi da predatori e banditi, per vivere insieme al bestiame sugli altipiani da pascolo anche per lunghi periodi, resistendo a climi estremi, e per prendere decisioni di difesa del territorio in autonomia, anche in assenza del pastore. Insomma, diciamo che il perché non sia una razza molto popolare e conosciuta (per fortuna!) è presto spiegato.
Oltre ad avere dunque una genetica quantomeno "ingombrante", Pina ha anche avuto un'infanzia durissima. Trovata cucciolissima per le strade siciliane, è stata salvata dai volontari e, a 60 giorni, ha trovato adozione in una famiglia del Nord Italia. Dopo 2 mesi però, durante il regolare controllo post affido, i volontari hanno trovato la cucciola chiusa in una stanza in mezzo ai propri escrementi, coperta di piaghe sanguinanti e purulente e ridotta ad una larva. Probabilmente Pina aveva contratto la rogna demodettica dalla madre (malattia della pelle molto fastidiosa per il cane, ma non contagiosa e curabile con una normale terapia, se presa ai primi sintomi) e gli adottanti hanno ben pensato di esiliarla in una stanza anziché curarla. Così Pina, dai 4 ai 7 mesi, è stata spostata in ben due diversi stalli casalinghi e ha affrontato complicate cure e medicazioni per arginare la malattia che oramai si era diffusa in tutto il corpo.
Insomma, in mezzo a tutte queste sfighe anche il più solido cane da guardianìa si demoralizzerebbe. Ma Pinona no. Ci guardava fiduciosa col suo musone ricoperto di escoriazioni e aspettava. E alla fine ha avuto ragione lei!
Dopo pochissima permanenza a casa nostra, due persone veramente speciali (amici, oltre che clienti di vecchia data) hanno avuto quel coraggio che hanno in pochi e sono riusciti a guardare con il cuore: oltre la sua mole gigantesca, oltre il passato difficile, oltre le piaghe ancora aperte. E hanno scelto Pina. Così com'era. E dunque, dopo un paio di incontri di inserimento graduale e modulato, Pina è andata a vivere nella sua vera Famiglia, insieme ad altri 4 cani e ai loro magici umani. Tutti sapevamo che a quel punto sarebbe venuto il bello! Non avendo avuto riferimenti né basi sicure per i primi mesi della sua vita ed essendo incline per natura all'autonomia decisionale, gli umani di Pina hanno intrapreso un percorso educativo a doppio senso per stabilire con lei un rapporto di fiducia e collaborazione. Hanno incoraggiato Pina ad esplorare i confini del proprio coraggio e della paura, le hanno offerto supporto nei momenti di disagio e di difficoltà con gli estranei, l'hanno aiutata a sviluppare le competenze sociali necessarie per interagire serenamente con tutti i cani e hanno lavorato assiduamente per farle conoscere limiti e possibilità della loro vita insieme, in modo che Pina percepisse chiaramente di essere arrivata a casa. Una casa dove non c'erano solo amore e accoglienza (che a volte non bastano), ma anche fiducia, rispetto reciproco e un ruolo ben definito per ogni componente del gruppo (e che il ruolo di Pina non era quello di minacciare di morte chiunque si avvicinasse alla casa o ai suoi umani!). Grazie ad un lavoro di squadra perfettamente bilanciato e all'impegno dei suoi umani, che non si sono mai lasciati sedurre da specchietti per le allodole quali il concetto di "capobranco", collare a scorrimento o metodi coercitivi di altro tipo (purtroppo ancora oggi molto proposti da sedicenti "esperti" per questo genere di cani, dalla grande mole e forte temperamento), oggi Pina è un cane equilibrato e felice, capace di godersi un sentiero di trekking in libertà così come una passeggiata al guinzaglio sul lungomare o una classe di comunicazione in mezzo a cani di tutti i tipi.
Gli umani di Pina si sono messi in discussione veramente, preferendo sempre migliorare se stessi anziché inibire Pina o cercare di "cambiarla".
Ad oggi le piaghe e le ferite sanguinanti della nostra Pinona sono sparite, sia dal corpo che dal cuore, e lei può dire di aver trovato la cosa più rara al mondo, che quasi tutti ancora cerchiamo: qualcuno che ti accetta e ti ama così come sei.