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  • Immagine del redattoreEnrica Ceccarini

SENZA LA BASE, SCORDATEVI LE ALTEZZE

Avete un cane e volete l'aiuto di un educatore?

Benissimo.

Cominciamo con una riflessione.

Dovete innanzitutto sapere (e forse ve ne siete già resi conto da soli) che in circa 20 minuti il più batuffoloso e innocuo cucciolo di golden retriver può mettere alla prova la vostra autostima a tal punto da spingervi a posizionarvi davanti allo specchio e chiedervi chi siete veramente.

Allo stesso tempo, il border collie campione di agility nel campo di gara è capace di mettere a nudo in un battibaleno il vostro lato oscuro durante una semplice "passeggiata" al guinzaglio. Come? Obbligando la parte competitiva e dittatoriale di voi, che magari da anni si nasconde indisturbata tra le pieghe della vostra sportività (sì esatto, quella parte malvagia e immatura, che era uscita fuori solo quella volta quando avete perso la gara di spelling alle elementari e siete finiti a botte con il bambino che era arrivato primo), ad uscire allo scoperto a suon di feroci, spietati ed estenuanti strattoni.

Sempre in quei fatidici 20 minuti (ma spesso anche meno) il più tenero cucciolo di 60 giorni appena adottato dal canile è in grado di accedere ai traumi affettivi più profondi sepolti nella vostra infanzia e, con la sua fragilità, costringervi a confrontarvi in maniera approfondita con essi, meglio di quanto farebbe un terapeuta strapagato in mesi di sedute sul lettino analisi.

Detto ciò, se i cani sono capaci di smuovere dentro di noi tutto questo miscuglio di roba emotiva (e lo sono), vi invito a ragionare sul vero motivo che vi spinge a chiedere aiuto ad un educatore.


Signori, siate onesti. Che cosa cercate, veramente?

Il buzzurro testosteronico e palestrato che impugna il collare a strozzo blaterando frasi a caso sulla mitologica figura del capobranco e vi garantisce che se fate come dice lui, il cane vi ubbidirà per tutti i giorni a venire?

O magari preferite una donna? Sì, forse è meglio. Di solito sono più empatiche. E dunque vi ritrovate in un campo col vostro cane che vi guarda preoccupato e una tizia che vi raccomanda -siccome avete un cane "dominante"- di urlare isterici ordini in tedesco.

Oppure volete "il gentilista", quello che non usa metodi coercitivi perché ha studiato (almeno lui) e lavora con il clicker? E allora vi tocca propinare al cane una serie di azioni da eseguire su richiesta nella sequenza corretta. Così il vostro cane otterrà una confusionaria scarica di "click" e alla fine tanti bocconcini.

Umani, che cosa volete veramente da un educatore?

Ma soprattutto: che cosa volete dal vostro cane?

Se desiderate la tecnichetta da applicare al bisogno per riuscire a portarlo in giro per i negozi senza che annusi altri cani, o se vi interessa che faccia i bisogni sulla traversina per evitarvi di uscire quando piove (e quando fa troppo caldo; e quando rientrate la sera tardi da lavoro; e quando fa troppo freddo; e quando avete mal di testa; e nelle domeniche mattina)...

...noi educatori professionisti non possiamo aiutarvi.


Il nostro è un lavoro basato sul rispetto. Del cane. Dell'umano. Della vostra relazione.
Il nostro è un lavoro al servizio.

In ascolto dell'intelligenza emotiva del vostro cane (che molto spesso è identica alla vostra, che vi imponete e sforzate di nascondere...ma tanto il vostro cane dice tutto al posto vostro).

Ci dispiace molto, ma se volete che svolgiamo il nostro lavoro con coscienza e non solo per soldi, bisogna che vi mettiate prima di tutto in ascolto di chi è il vostro cane e di chi siete voi.

In questo un bravo educatore cinofilo professionista e certificato vi può aiutare, insegnandovi a capire il vostro cane, ad ascoltare i suoi ed i vostri veri bisogni e ad evolvervi insieme.

Ma senza questa base, scordatevi le altezze.

Enrica Ceccarini


In foto: Charlie e Piggy, felicemente liberi di essere cani.



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